So che sentivate il bisogno di sapere i pensieri che questo prolungato periodo di dispositivi di sicurezza e affini ha generato nella mia testolina.
Per questo, con sommo vostro gaudio e siccome mi annoio, ve li elenco.
- LA GENTE FISSA. Non so se capita anche a voi, ma da quando si può di nuovo uscire usando (ovviamente) la mascherina, ho sempre più la sensazione che la gente che incontro per strada mi fissi. Manie di persecuzione? Sopravvalutazione del mio aspetto? Paura che un uccello me l’abbia fatta in testa e io non me ne sia accorta? Non riesco a spiegarmi il perché, ma vi giuro che è così.
- CHI CHIEDE L’ELEMOSINA HA LA CRAVATTA. Mi è capitato più volte di essere fermata da persone (uomini e donne) benvestiti, che all’inizio penso abbiano bisogno di informazioni e invece presto scopro che chiedono soldi. Ora, dopo essere stata fatta allontanare da amici meno ingenui che avevano già visto tali tipi in stazione e volevano dissuadermi dai miei propositi di elemosina, mi sono chiesta: ma perché questo abbigliamento 2.0? È segno che più persone hanno bisogno di aiuto, anche se fino a poco prima stavano bene, o che anche il mercato dell’elemosina si affida a nuove tecniche di marketing?
- GLI ESPERIMENTI SOCIALI. Mi ha colpito una scena vista poco tempo fa in bus: ragazzo che entra con mascherina sotto il mento, ascolta musica e sembra mettersi in mostra, facendo il vuoto intorno. Signora che, poco dopo, entra con un bimbo sul passeggino. Interviene l’autista (penso, finalmente!)…ma gridando, intima alla signora, che è accanto al tipo senza mascherina in un bus abbastanza affollato, di far scendere dal passeggino il bambino. Lo ribadisce e non riparte finché lei non lo fa. Nessuna parola sul ragazzo smascherinato. Per fortuna, dopo poco, lui scende. Lo so, saremmo dovuti intervenire noi al posto suo…ma soprattutto mi chiedo quali siano stati i suoi criteri di scelta. Ah, la signora col passeggino era visibilmente straniera. Ma non voglio pensare che il motivo sia questo.
- PARLARE DA SOLI. E niente, per tutti quelli che, come me, a volte si ritrovano a parlare da soli, la mascherina è una benedizione. Dite che da fuori si nota?
- LA GENTE SALUTA. (cfr. punto 1) Mi capita spesso (purtroppo) di incontrare gente in giro che mi riconosce e mi saluta, anche con gioia. Ma con la mascherina. Ecco, per una come me, che già senza il Covid riconosceva le persone incontrate in un 40% dei casi (esclusi familiari e amici stretti), l’avvento della mascherina ha generato il tracollo definitivo: adesso le mie capacità di riconoscimento saranno arrivate a uno scarso 10%, a dir tanto. E mi dispiace se poi alcuni si allontanano la mascherina dal viso per farsi vedere meglio, illudendosi che così io li riconosca (ahah!) o attaccano bottone con nonchalance, come se io sapessi chi sono. Ecco, scusate la franchezza, ma da ora in poi, se mi volete salutare (a me fa piacere, eh…) ma presentatevi direttamente con nome, cognome e motivo per cui ci conosciamo, vi prego! Perché la canzone dirà pure “io ti conosco, mascherina, ti conosco…” ma io no!