Stanchi delle continue notizie di distruzione, morte e sofferenza di questi tristi tempi, io e una serie di parenti e amici interessati al tema ci siamo recentemente impegnati a condurre l’approfondito e soprattutto utilissimo studio che tutti stavate aspettando, su quei film che da un mese a questa parte popolano il canale 8 (ma non solo) e che ci verranno proposti per un altro mese almeno.

Parliamo dei film di Natale, ovviamente.

Questo studio ha comportato innumerevoli ore di visione più o meno attenta di tali intricate trame e complesse scene, da cui è derivato l’elenco delle caratteristiche rintracciabili in ognuno di essi, caratteristiche che li rendono estremamente affascinanti, dotati di un certo spessore umano e, soprattutto, incredibilmente ricchi di colpi di scena e finali a sorpresa.

INGREDIENTI PER IL PERFETTO FILM DI NATALE:

– Un lui e una lei (ça va sans dire) che si odiano, o che sono a loro volta a capo di fazioni che si odiano.

– Una cittadina di provincia versus la grande città consumistica: la prima in cui riscoprire le piccole gioie e le radici dimenticate, durante le feste; la seconda, cattiva e caotica, che verrà abbandonata, prima o dopo le feste.

– Nella cittadina di provincia si è persa l’atmosfera del Natale. o l’ha persa il sindaco della città, o l’ha persa il lui o la lei in questione. Quel che è certo, però, è che si è persa.

– Lui è vedovo. A volte separato, ma nella quasi totalità dei casi vedovo e sicuramente con figli. Due. Maschio e femmina. Più o meno molesti. In rari casi, c’è da aggiungere per completezza, non sono figli ma nipoti.

– I bambini ci sono sempre. E fanno, sempre, da elemento di connessione fra il lui e la lei. Solo in pochi casi questo ruolo è svolto da una vecchia zia (purché morta).

– Ah. Ovviamente la neve. Neve come se piovesse: c’è neve fin dall’inizio, oppure arriva nel corso dell’azione, o cade sui titoli di coda. Neve sotto forma di pallate, campi innevati, pupazzi di neve. E soprattutto neve a qualsiasi latitudine e clima, perché è come il nero: sta bene su tutto.

– Se il lui o la lei fanno/hanno fatto sport, è pattinaggio (per lei) e hockey (per lui). Senza altre possibilità.

– Marzapane. Marzapane ovunque. E gare di cucina. Sul marzapane, ovvio.

– Se non c’è di mezzo la cucina, di sicuro ci saranno di mezzo antiche librerie che stanno per chiudere o scrittori in crisi di ispirazione. Al massimo, nel dubbio, piste di pattinaggio.

– Lui o lei hanno un mentore. Nero. Preferibilmente pelato.

– Lei indossa sempre cappottini stretti, con qualunque temperatura gelida, e ha i capelli lunghi, perfetti e boccolosi. Sempre, anche appena sveglia.

– Il lui e la lei nel corso della storia si litigano, si combattono e poi, inevitabilmente, si innamorano. Tentano di baciarsi almeno due volte nel corso della storia. Invano, perché bloccati puntualmente dall’arrivo (in ordine sparso) di: bambini, animali, parenti, telefonate, ex.

– Ma alla fine…indovinate un po’?!?

L’amore trionfa, e la tradizione è salva! La cittadina recupera il clima del Natale, i bambini trovano una nuova mamma (o babbo), le piste di pattinaggio riaprono, le case di marzapane vincono le gare, i libri si pubblicano, le librerie si salvano e gli alberi di Natale si accendono!

Tutto, alla fine, magicamente si risolve!

E tu lo sapevi benissimo, fin dalle prime immagini, perfettamente, come sarebbe andata a finire.

E perché continui allora a guardarlo?
Perché quando non si può più prevedere nulla, il futuro non è nemmeno pensabile e l’incertezza è ormai uno standard di vita…almeno senti che puoi avere il controllo su un cavolo di film natalizio!

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Riccardo

    Perfetta analisi. Adesso ce ne vorrebbe una sui film natalizi americani nelle grandi città (che sono un pò diversi nella trama). Sia quelli con Eddie Murphy, Dan Arkroyd, Will Farrell e compagnia comica, sia quelli diabetici con l’attrice gnocca del momento. Al prossimo Natale. Intanto per questo grazie dei sorrisi e auguri.

    1. Martina

      Ahah! Chissà che prima o poi non la faccia davvero! Intanto, grazie per lo spunto e la lettura…

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