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Ci si può perdere in un bicchiere d’acqua o in un mare di illusioni.
In un intrico di paure o in un gomitolo di strade.

Si può perdere una puntata o magari anche un chiletto.
Le chiavi, gli occhiali, il tempo o…l’orientamento.

Se va male, si può perdere pure una rotella o un giovedì!

Ci si perde tutto l’anno, e ci si perde un po’ ogni giorno.
Ci si perde, e ci si dimentica dove ci si è messi.
Così, a volte, ci si ritrova.
A volte no.

A volte sono gli altri che ritrovano noi.
A volte siamo noi che proprio non vogliamo farci trovare.
A volte bisogna perdere qualcosa per fare spazio ad altro, e perdersi per il gusto di desiderare l’uscita.

Come nei labirinti di acquerello di Pinin Carpi, dove oggi io mi sono persa.
Perché non ci si perde mai, se non si sa dove si va.
Ma magari, per caso, ci si trova.

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